
Nokia P30
Fino a qualche anno fa, andare in giro per la città e vedere “persone che parlano da sole” era la la norma, ma col tempo abbiamo imparato a farci l’abitudine. Abbiamo imparato a vedere il filo dell’auricolare e abbiamo anche imparato a distinguere chi aveva l’auricolare bluetooth. E ancora prima, il telefono cellulare (magari un incredibile Nokia P30, un cabinone che da solo occupava l’intera valigetta, per non dire quando i cellulari erano una valigetta) era uno strumento per pochi eletti, misticamente iniziati all’utilizzo di questo dispositivo dalle funzioni misteriose: non solo stare al telefono senza filo… Ma farlo fuori dalle mura domestiche o dell’ufficio. Un vero e proprio miracolo, per quel tempo.
E quel tempo si è evoluto fino a oggi, fino ad avere il cellulare al polso, in stile Michael Knight. Mettersi a fare un riassunto di tutti i dispositivi che, un po’ alla volta, hanno cambiato il modo di lavorare, sarebbe un qualcosa di eterno. E per la fine dell’articolo, sarebbe necessario un aggiornamento.
La cosa certa è che, oggi come oggi, il concetto di multimedialità è assolutamente da implementare, ancor più in Italia. Google si è dichiarato disposto a investire a certi patti, ma il Bel Paese deve essere pronto a recepire il tutto. Ci sono molti esempi di come in realtà non siamo affatto pronti (per esempio, qualche aneddoto sull’adorabile blog di Amoilweb), ma per essere competitivi sia a livello nazionale che internazionale, occorre assolutamente prendere familiarità con i dispositivi e i metodi più avanzati. Vediamone alcuni, cercando di comprendere meglio come potersi orientare in questo strano mondo.
I programmi di Office
“Familiarità con il pacchetto Office” è una delle voci che sono anche richieste, spesse volte, come essenziali in un profilo professionale. La cosa non significa solamente essere in grado di aprire, creare o modificare e salvare un documento, ma saper sfruttare i fondamentali di un simile programma: formattare un foglio di testo (allineare i paragrafi, le immagini, inserire contenuti in maniere più dinamiche), gestire le operazioni matematiche di un foglio di calcolo (che non è affatto una cosa complicata, nonostante le apparenze) e saperne abbellire l’aspetto estetico in caso di necessità di stampa, creazione di una presentazione dinamica da poter eventualmente proiettare alla clientela. Non si tratta, in nessun caso, di processi particolarmente complicati: basta un po’ di curiosità e pazienza. Un computer adeguato alle nostre esigenze è fondamentale, e a volte è meglio qualcosa di “sovradimensionato”, in gergo, perché se le nostre esigenze – e le nostre capacità – dovessero crescere, è legittimo avere a disposizione un apparecchio in grado di crescere con noi. Nominiamo “il pacchetto Office” inteso in generale, in quanto Microsoft lo distribuisce sia per Windows che, da diversi anni, anche per si sistemi Apple, e in questa maniera ha ridotto fortemente il gap di compatibilità che c’era tra i due tipi di apparecchi e sistemi. Come dire che “non ci sono più scuse”, e al massimo c’è OpenOffice, suite gratuita che garantisce tutte le funzioni solite – ma in taluni casi non è in grado di fare altrettanto per la compatibilità tra un software e l’altro, o tra un sistema e l’altro.
Produttività in tasca: smartphone e tablet
A questo paragrafo, occorre fare una premessa: chi scrive è un po’ una tecnomane, e ha gettato via l’agenda cartacea da tempo. Telefono smartphone sincronizzato con il tablet e con l’agenda del computer (nel mio caso, Google Calendar). Questo significa avere a disposizione sia sul computer che sul telefono che sul tablet una agenda costantemente aggiornata da un dispositivo all’altro, con la possibilità di inserire un allarme per ricordarci di un appuntamento. E questo è l’esempio più banale che si può fare di come sia utile una cosa del genere. Vogliamo i nostri documenti ovunque? Non servono nemmeno più le chiavette (che almeno per quanto mi riguarda, sono solite finire prima o poi in un buco nero, assieme a tutti i dati che custodivano). Basta avere un
account cloud (faccio un esempio citando uno tra i più noti e diffusi: Dropbox) che ci metta a disposizione uno spazio online, come una piccola chiavetta di memoria in cui stivare i nostri dati. A quel punto, questi saranno disponibili sul nostro tablet o telefono mediante l’apposita applicazione scaricabile dal relativo store, e anche sul nostro computer. O su un computer “di passaggio”, grazie a una interfaccia web che ci permette comunque di gestire al meglio i nostri file. Questa è una ottima soluzione per i file di grandi dimensioni, anche grazie alla possibilità di ricavare link da inviare direttamente via email, bypassando la limitazione di dimensione del contenuto degli allegati di posta elettronica. E poi ci sono le app più svariate: dal meteo al gps, ottimi se siamo sempre in viaggio, applicazioni per gestire i nostri documenti (e torniamo al paragrafo di cui sopra) e utilities di vario genere, per soddisfare al meglio praticamente tutte le esigenze di un professionista.
Farsi trovare: la presenza nel web
Social network, siti web dedicati. Farsi trovare è questione di farsi conoscere, e non si tratta più di qualcosa di limitato alle Pagine Gialle o Bianche che siano. La prima cosa che, anche come consumatori, ci viene da fare, è andare a cercare informazioni online. Orari di un ristorante, servizi generici, elenco di avvocati in una determinata provincia. Essere presenti sul web diventa un elemento fondamentale, con un profilo Facebook professionale, collegato a un account Twitter in grado di collegarci con un altro sistema di comunicazione, il tutto integrato in un sito web completo e personalizzato che possa rendere reperibili tutte le informazioni necessarie a far conoscere la nostra attività. Un depliant informativo multimediale con foto e video, raggiungibile sempre e comunque, in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo.
Il tocco vincente
Facciamo mente locale: tablet e smartphone hanno uno schermo touch, e negli ultimi anni (per non dire mesi) la qualità di questi è migliorata in maniera esponenziale, arrivando a ottimizzare questa funzione anche per gli schermi dei computer, come possono essere gli All-in-one, da qualche anno sul mercato, o tablet convertibili come il Microsoft Surface (che vedremo più nel dettaglio tra qualche giorno, nella sua nuova versione di prossima uscita). Questo dimostra come l’approccio alle nuove tecnologie avvenga sempre di più in maniera tattile, con una
interazione più diretta dell’utente. Prendere familiarità con queste tipologie di dispositivi diventa, per chi è nel mondo del lavoro, qualcosa di sempre più richiesto, ma anche spendibile professionalmente per distinguersi all’interno di un mercato del lavoro in profonda crisi.