Gli schermi lcd hanno rivoluzionato le nostre scrivanie. Se prima avevamo un grosso monitor a tubo catodico, adesso abbiamo tutti solamente un monitor a lcd, piatto, che non ci stanca gli occhi e che occupa molto meno spazio nella nostra area di lavoro. Molto probabilmente, abbiamo in tasca uno schermo che per certi versi nemmeno vi differisce troppo, sul nostro smartphone: uno schermo piatto, luminoso, e che resiste alle pieghe dei nostri pantaloni. Più o meno, quando non ci sediamo con troppo entusiasmo e lo pieghiamo, danneggiandolo.

Ma se adesso ci fossero schermi particolari, degli lcd oled (organic led) in grado di sopportare delle curvature? Insomma, dei display flessibili?

Precisamente quello che ha annunciato ufficialmente LG si presenta anche prima di quello che potrebbe presentare Samsung a giorni, rendendo così il proprio il primo display flessibile 6″ a uso commerciale per smartphone.

Adatto a dispositivi dal design curvo, può anche essere adattato su telai che offrono flessibilità, i display flessibili potrebbero essere resi disponibili sulla serie di smartphone, o per meglio dire phablet, di prossima uscita: il G Flex, gamma che si prevede sia annunciata il prossimo mese.

I display fissi e piatti hanno gradualmente creato un segmeto di mercato dove anche il design cominciava a subire limitazioni: tutti i dispositivi si somigliano, le varie generazioni di smartphone diventano sempre meno distinguibili, e gli spazi di manovra si riducono costamtemente, considerando la ricerca continua della risuzione del “materiale superfluo”. Uno schermo flessibile potrebbe, invece, ravvivare queste tipologie di supporti anche dal punto di vista estetico. Nuova materia di studio anche per i designer, dunque.