Snapchat vs Facebook: il picche del fantasmino a Menlo Park

Innanzitutto, domando scusa per i pochi aggiornamenti di questi ultimi giorni. Non si tratta sicuramente della mancanza di materiale – anzi – quanto più che altro di una esagerazione di lavori che mi tengono un po’ distratta dall’aggiornamento del blog. Ma ora sono qui per rimediare almeno un po’.

Arriva direttamente dal Wall Street Journal, pubblicazione economica di diffusione mondiale, la notizia di un clamoroso “due di picche” ricevuto da Facebook: Snapchat, servizio di messaggistica istantanea, ha rifiutato l’offerta di acquisto da parte di Facebook, per 3 miliardi di dollari.

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Sconfortanti dati per la Information Security

Information securityAbbiamo già osservato in un flash di come l’Italia sia a serio rischio cybercrime. Siamo indietro, sottovalutiamo i rischi, abbiamo uno dei livelli di alfabetizzazione informatica più bassi. Adesso diventa lampante come anche le aziende e le attività produttive siano a rischio crimine infromatico. Non è una cosa rassicurante, soprattutto perché ci si rende conto di come il problema principale stia nell’aggiornamento delle protezioni anche per i nuovi supporti. Tragico rendersi conto che il dato che emerge da una recentissima ricerca renda palese come la copertura della information security in Italia raggiunga lo sconsolante risultato del 10%. Doppiamente sconsolante se il 93% delle società censite ha dichiarato di avere aumentato gli investimenti nell’ambito, o non aver comunque ridotto il budget a disposizione. Dati sconfortanti, e non poco. Per maggiori informazioni: Aziende a rischio cybercrimine. Cresce la spesa per la security ma c’è poca attenzione alle nuove tecnologie.

Hacker al servizio di Microsoft e Facebook

Il duello tra hacker e major del mondo del web e del software è qualcosa nato assieme alla programmazione stessa. E anche prima, quando comunque ci si impegnava al massimo per trovare le falle di sicurezza informatica, a volte a scopo di pura sfida personale e segnalazione, a volte per trarne vantaggio personale. Molte volte le figure si sono anche intrecciate con le vicende di spionaggio  industriale. Per dovere di completezza informativa, bisogna spiegare che esistono tre tipo principali di figure “dannose” del web: hacker, cracker, lamer. Hacker è colui che conosce, esplora, viola e non crea però danni; cracker è qualcuno che mira ad averne un ritorno economico o allo scopo di creare danno, mentre il lamer è un cracker in erba che, nel dubbio, fa danni per divertimento personale. Ovvio quindi che la categoria di professionisti vera sia quella degli hacker, esperti di settore che ora saranno assoldati da Microsoft e Facebook attraverso un fondo comune.

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CEO Microsoft: cinque candidati per una poltrona

CEO Microsoft: cinque candidati per una poltronaLa poltrona in questione è quella di CEO Microsoft, dopo che qualche mese fa Steve Ballmer ha annunciato di rinunciare alla carica. Da una prima scelta di quaranta nomi, la rosa di candidati si è sensibilmente ristretta. Ma È adesso che la lotta si fa dura per i pretendenti a uno dei posti più ambiti al mondo. Tra i candidati vi sono Alan Mulally (Ford), Stephen Elop (ex Nokia), Tony Bates (ex amministratore delegato Skype), Satya Nadella (responsabile della divisione di cloud ed enterprise) e Mike Lawrie (numero uno di Computer Science). Superfluo affermare che sono nomi assolutamente dati per impossibili dalle relative aree di provenienza, ma d’altronde ci vorrà ancora qualche mese per l’annuncio del nuovo CEO Microsoft, e Ballmer ha ancora tempo per un adeguato passaggio di consegne. Quanto a Bill Gates, in molti richiedono il suo totale allontanamento dall’amministrativo, per poter davvero rinnovare l’azienda. Un articolo completo e dettagliato è consultabile qui.

Da IPv4 a IPv6. Si migra alla nuova codifica

Da IPv4 a IPv6. Che succede?Troppi dispositivi collegati in rete costringono a condividere l’indirizzo IP, il che può portare a diversi disagi – troppi dispositivi con lo stesso IP possono potenzialmente entrare in conflitto tra loro. Come risolvere? Cambiando codifica e aggiungendo numero di combinazioni possibili. È esattamente quello che sta succedendo in migrazione da IPv4, presente sin da quando è stato creato Internet, a IPv6. L’aumento di combinazioni disponibili è esponenziale, e quindi anche il numero di dispositivi che si possono collegare in maniera univoca, senza duplicare un dato importante come l’indirizzo IP. Il cambiamento, cominciato già in diversi Paesi, avviene in maniera completamente trasparente e senza bisogno che l’utente se ne renda conto. Per quanto riguarda la sicurezza informatica, questa migrazione non migliora né peggiora la situazione. Da una parte, molti attacchi informatici (come il phishing) non sono legati all’indirizzo IP, mentre per quelli che vi sono legati vale la regola per la quale, essendo derivazione di IPv4 anche per accorgimenti di sicurezza, il sistema IPv6 non presenta al momento alcuna particolare novità. Per saperne di più: Cambia il protocollo Internet, ma il ‘phishing’ resta.

Dati statistici Agcom e altri: italiani e tecnologia mobile

A volte non ci rendiamo conto di quali siano davvero i numeri di diffusione di determinate tecnologie nel nostro mondo. Riprendiamo un discorso recente, a proposito di professionisti, perché è un argomento che è tanto poco trattato quanto necessario di approfondimento e coinvolgimento. D’altronde, questo blog è nato esattamente a questo scopo, avvicinare alla tecnologia senza avere eccessivi tecnicismi.

Agcom ha appena rilasciato uno studio della durata di quattro mesi, effettuato in 20 città italiane (le più popolose per ogni regione); era anche ora che venisse fatto uno studio del genere. Secondo il Politecnico di Milano, sono 22 milioni di italiani quelli che navigano in mobilità (chiavette, smartphone e affini). E sono un’utenza attenta all’acquisto, che desidera informarsi prima di effettuare una spesa, e valuta anche i singoli operatori.

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Google: per investire, serve la banda larga

«Google investirà in Italia per sostenere le eccellenze del Paese. Ma il Governo dovrà garantire la banda larga veloce ovunque, o nulla può accadere». Il monito che Eric Schmidt, presidente esecutivo ed ex amministratore delegato di Google, ha lanciato alla Big Tent Made in Italy: la sfida digitale, evento in Roma organizzato da Unioncamere e l’azienda di Mountain View, è perentorio.

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LG: in arrivo display flessibili

Gli schermi lcd hanno rivoluzionato le nostre scrivanie. Se prima avevamo un grosso monitor a tubo catodico, adesso abbiamo tutti solamente un monitor a lcd, piatto, che non ci stanca gli occhi e che occupa molto meno spazio nella nostra area di lavoro. Molto probabilmente, abbiamo in tasca uno schermo che per certi versi nemmeno vi differisce troppo, sul nostro smartphone: uno schermo piatto, luminoso, e che resiste alle pieghe dei nostri pantaloni. Più o meno, quando non ci sediamo con troppo entusiasmo e lo pieghiamo, danneggiandolo.

Ma se adesso ci fossero schermi particolari, degli lcd oled (organic led) in grado di sopportare delle curvature? Insomma, dei display flessibili?

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Falle di sicurezza su Whatsapp e WeChat

La notizia è rilevante, e nonostante sia domenica, di conseguenza, parte il secondo steo di news: sono state rilevate importanti falle di sicurezza su Whatsapp e WeChat, sistemi di messaggistica istantanea che hanno ormai in maniera totale – o quasi – sostituito la comunicazione via sms. E spesso, anche quella classica telefonica.

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Blackberry in vendita? LG, Samsung e Google ai blocchi

Le difficoltà degli ultimi tempi dell’azienda canadese non sono state colmate dall’uscita del nuovo modello Z10 (anzi, è persino pronta una class action perché parrebbe che ci sia stato un inganno ai danni degli azionisti), e così mette se stessa sul mercato: Blackberry in vendita.

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