Perché affidarsi al social media manager?

Andiamo in centro, andiamo a fare due passi e guardiamoci intorno.

Quello che vediamo di primo impatto sulle vetrine sono decorazioni e vetrofanie che ci fanno capire immediatamente di cosa tratta il negozio, anche nel modo in cui sono disposti gli oggetti in vetrina.

In maniera intuitiva capiamo che cosa vende il negozio, che tipologia è – magari se è abbigliamento da cerimonia o se abbigliamento da lavoro – e in che modosi posiziona nella scelta della clientela, se giovane e sbarazzina o più classica.

Poi andiamo a casa, scorriamo i social e proviamo la stessa esperienza, ma attraverso un annuncio sponsorizzato sul nostro social preferito.

Che cosa è successo? Come mai, pur non avendo di fronte la vetrina?

C’è una persona, il social media manager, che ha creato qualcosa di specifico, in un canale che non è la strada del centro città, per attirare la nostra attenzione. È una figura professionale al pari di quelle che si occupano delle vetrine, ma con un’altra specializzazione: stuzzicare la nostra curiosità in maniera differente da quella “classica”.

Attraverso strategie di social media marketing – e allargandosi al digital marketing in generale – coinvolge pubblico e lo espande su diverse piattaforme. Segue l’evoluzione, analizza campagne e target per incrementare il traffico digitale – ed eventualmente anche fisico laddove necessario – di un’azienda.

Un professionista sa utilizzare tutti gli strumenti di analisi per identificare le necessità dell’azienda con cui collabora e incanalare quindi al meglio la direzione social, comunicando al meglio col giusto pubblico. L’idea e la pratica che si sta diffondendo sempre di più è quella di umanizzare il brand, renderlo quasi una persona fisica con cui conversare: per questo in molti casi il social media manager si occupa anche del primo impatto di interazione online, come per esempio rispondendo ai commenti dell’utenza.

Ecco perché un social media manager è utile e necessario per un’azienda moderna, non solo le più grandi ma anche le più piccole e medie realtà che popolano il nostro tessuto imprenditoriale.